In una Regione come la Campania, caratterizzata dai ben noti problemi di basso reddito/elevata disoccupazione occorre valorizzare in maniera sinergistica ogni risorsa esistente . Una rilevante risorsa è rappresentata dai tanti chilometri di fascia costiera. E’ indispensabile porsi la domanda: come trasformare la potenzialità di questa linea di costa in reale opportunità di sviluppo ? La c ittà metropolitana di Napoli possiede delle caratteristiche specifiche rispetto ad altre città metropolitane, che occorre analizzare con molta attenzione per poter predisporre un idoneopiano strategico. Doveconcentrare le iniziative progettuali, per conseguire maggiori risultati? Nella zona flegrea, ovvero in quella vesuviana/pompeiana ovvero nell’area centrale della città di Napoli? E poi, quali priorità nel tempo ?
Una condizione generale per migliorare la produttività complessiva del territorio metropolitano è rappresentata dalla capacità di attivare economie da sinergie/simbiosi, migliorando le relazioni tra porto e città, tra economia logistica ed economia turistica,tra città ed aree extraurbane,tra attività produttive e città, tra diverse attività industriali, tra livello locale, metropolitano e regionale di governo ….. Per esempio, il porto, autentico motore della economia urbana, scarica sulla città una serie di impatti ambientali negativi, inquinamento,congestione etc. : l’economia del mare/portuale e l’economia urbana invece di alimentarsi reciprocamente tendono a confliggere tra loro e con l’economia della natura….
Lo studio “La Risorsa Mare per il Territorio“, che è stato condotto con Maria Cerreta e Pasquale De Toro, rappresenta un essenziale contributo alla conoscenza aggiornata del contesto costiero della diverse città che appartengono alla città metropolitana di Napoli. Da esso è possibile trarre una serie di indicazioni, utili anche per dedurre una gerarchizzazione delle diverse opportunità/potenzialità , nonché per identificare la diversa capacità di attrazione delle diverse città localizzate lungo la costa napoletana. Le condizioni stesse per realizzare il modello della “città della simbiosi” (tra porto e città, tra città e territorio extraurbano, tra diverse attività produttive etc) sono fondate su questa conoscenza. Dalla attuazione del suddetto modello conseguono azioni coordinate nell’utilizzo delle risorse disponibili e più in generale una convenienza complessiva sul piano economico, su quello ambientale e su quello sociale/occupazionale , come dimostrano tante buone pratiche oggi realizzate nell’Unione Europea.
© Luigi Fusco GirardDirettore Centro di Ricerca in Urbanistica – Alberto Calza Bini