Ad Altavilla Irpina, dal mese di Marzo 2015, è stato condotto un processo partecipativo attraverso cui gli abitanti hanno espresso i loro desideri ed aspettative sul futuro della “Funtana Abbascio”: un’area periurbana che dal XXII secolo ha rappresentato uno dei principali catalizzatori sociali della comunità infatti, fino alla fine della seconda Guerra Mondiale i cittadini vi si recavano con frequenza giornaliera per fare il bucato. Da allora, in seguito allo spopolamento causato dalla quasi chiusura delle miniere di zolfo e ovviamente all’invenzione della lavatrice, l’area è stata abbandonata vista anche la sua collocazione periferica rispetto al centro storico. Il workshop UPDATE #05 è stata l’occasione per risvegliare l’interesse della comunità altavillese sull’area attraverso un progetto realizzato in tempi molto brevi che tenesse conto di richieste ed esigenze concrete. Il progetto è partito dal recupero della Fontana storica e dalla canalizzazione delle acque attraverso una vasca a tracimazione, il ripristino del letto di scorrimento e la realizzazione di argini metallici. L’antica pavimentazione, ribassata rispetto al nuovo livello di calpestio in breccia, assume una dimensione quasi archeologica ma al contempo due passi persi in basalto danno la possibilità di raggiungere e di esplorare tutta la parte storica scongiurando l’incombente rischio di musealizzazione. Quattro interventi in legno sono stati realizzati per ricucire il percorso medievale che secondo la tradizione è stato percorso da San Bernardino nel lasciare Altavilla: un ponticello/panca che consente di attraversare e di sostare (immersi in una natura fresca e rigogliosa) in corrispondenza del ruscello che taglia il sentiero; un’area relazionale – un salotto urbano – dove piccoli gruppi di persone possono incontrarsi e godere di una bella vista verso il paesaggio irpino; un solarium orientato verso sud e una cappella votiva consacrata a San Bernardino a chiusura del percorso. Qui una fenditura inquadra la vegetazione senza però mostrare la base e la cima degli alberi… per qualche attimo il tempo si sospende.
© Sara Omassisa.und.sa architetti-
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