Ma devono collaborare tutti

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Alla domanda posta da Bruno Discepolo rispondo che un piano attuativo di ristrutturazione urbanistica dell’area di Bagnoli-Coroglio può e deve essere un punto fondamentale di partenza per la rigenerazione urbana di Napoli e del territorio metropolitano.
Giustamente Discepolo auspica un lavoro di squadra. Effettivamente più decenni di ritardo impongono a tutti – dalle pubbliche istituzioni a tutte le forme associative ed ai cittadini – di collaborare per l’approvazione e l’attuazione del necessario nuovo piano urbanistico. Ciò vale, anzitutto, per l’Amministrazione comunale di Napoli, la cui opposizione contrasta gravemente con l’interesse pubblico e la cui auspicata collaborazione è ripetutamente prevista dalla legge.
La prima urgente decisione riguarda la demolizione o meno della colmata , previa valutazione concreta dei pro e dei contro e, in caso affermativo, la più rapida approvazione della necessaria modifica della legge statale vigente. Anche per l’ attuazione del conseguente piano attuativo occorre una larga e duttile collaborazione , per l’approvazione non di un piano ideale, ma del miglior piano economicamente sostenibile, che vale anche come variante automatica del piano vigente. A tal fine è opportuna una grande disponibilità di ascolto da parte della struttura commissariale, a partire dalle riunioni della cabina di regia, in cui deve essere ammessa la più ampia partecipazione, a partire dagli organismi pubblici e privati operanti nel settore. Conseguentemente, in virtù di un principio fondamentale della legislazione in materia di disciplina degli interventi sul territorio, la struttura commissariale non può ignorare le osservazioni ricevute e deve esternare i motivi delle successive determinazioni di accoglimento totale o parziale o di rigetto. Naturalmente ciò può avvenire senza gravi ritardi ma con decisioni rapide e concrete, anche per il recupero e l’uso delle strutture abbandonate (centro termale, porta del parco, centro congressi, ecc.).