180 nuovi bus per l'Anm

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L’Azienda Napoletana Mobilità muove in media 400mila passeggeri al giorno, oltre il 90% in ambito urbano. Di questi il 40% utilizza i servizi su ferro (la linea 1 metropolitana e le 4 funicolari) ed il 60% quelli su gomma, coprendo oltre il 70% della domanda di trasporto nel bacino urbano. Con la nascita dell’Area Metropolitana di Napoli questi numeri sono destinati a raddoppiare influenzando positivamente lo sviluppo dei servizi pubblici di trasporto e lo sviluppo economico e sociale dei territori serviti.

Mettere mano ad un sistema di trasporto integrato su area vasta è dunque necessario oltre che fisiologico a questo punto , ma per farlo bisogna prima di tutto garantire risorse per il potenziamento del parco mezzi così come siamo riusciti già a fare nella città di Napoli per il potenziamento dell’offerta di mobilità su ferro in ambito urbano con l’acquisto di 10 nuovi treni della Linea 1 metropolitana grazie alla capacità del Comune di Napoli di reperire fondi europei. Sempre tra risorse Pon Metro Regione e in autofinanziamento, il parco di superficie ANM sarà potenziato di circa 150-180 nuovi bus . Ma non basta bisogna prevedere nuovi e più corposi investimenti per il settore gomma così come in tecnologie per migliorare l’offerta di informazione ai passeggeri in un’ottica unitaria finalizzata a costruire politiche comuni di sostenibilità ambientale e sicurezza della rete senza soluzione di continuità.

I tavoli di lavoro in corso tra i diversi vettori che operano nel settore in ambito urbano, extraurbano e suburbano vanno nella direzione di una sempre maggiore collaborazione per il raggiungimento di obiettivi di efficienza, affidabilità e connettività della rete di trasporto locale urbano, provinciale e regionale, consapevoli che lo sviluppo del settore ha un ruolo centrale nel supportare la ripresa economica nell’area metropolitana di Napoli.

In questo momento tutti i portatori di interessi sono chiamati a fornire il proprio contributo e a prendere impegni per rinnovare quel patto di fiducia con i cittadini che deve tradursi in un’offerta di trasporto pubblico all’altezza delle aspettative e in un sistema di azioni integrate capaci di generare benefici ambientali misurabili (riduzione del traffico auto, riduzione dei livelli di inquinamento e di consumi di energia, benessere psicofisico) e che più complessivamente restituiscano alla cittadinanza una migliore qualità dello spazio urbano.
In questo quadro c’è da augurarsi che il Decreto per le definizione dei costi, ricavi e fabbisogni standard nel TPL cui sta lavorando il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti venga portato presto a compimento . Perché solo il rispetto dello standard potrà garantire in futuro un impatto positivo sulla ripartizione delle risorse provenienti dal Fondo Nazionale Trasporti e incentivare Enti committenti e gestori ad ottimizzare la gestione e lo sviluppo del TPL.