Una “zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato ed al cui interno è presente almeno un'area portuale, collegata alla rete trans europea dei trasporti.”
Nel solco degli indirizzi europei e internazionali, con la conversione in legge del DL 91/2017 le ZES (Zone Economiche Speciali) si candidano anche in Italia, più precisamente nel Mezzogiorno, a rilanciare il comparto industriale e logistico regionale e nazionale sul mercato internazionale, attraverso l’attivazione di un sistema integrato di semplificazioni amministrative e agevolazioni finanziarie e fiscali rivolto allo sviluppo di porti, aree retroportuali, piattaforme logistiche e interporti.
Delle sette Regioni meridionali coinvolte, la Campania è stata la prima a presentare la propria Proposta di Piano Strategico ZES, in corso di istituzione da parte del Governo e dotata, di norma, di un orizzonte strategico e temporale di 14 anni estensibile per ulteriori 7.
Come rendere operativi, oggi, entro i confini della pianificazione ormai stabiliti, le politiche industriali/logistiche e gli strumenti di intervento necessari per la realizzazione di interventi strategici che, a regime, si stima possano incrementare fino al 40% l’import-export del territorio? Come orientare gli investimenti di sviluppo industriale esistenti ed attrarne ulteriori per una ripresa economica della Campania, del Sud Italia e del Mediterraneo finalizzata alla creazione di filiere internazionali che producano vantaggi anche per le piccole e medie imprese? Quali i soggetti trainanti del complesso processo?
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