Un confronto tra autorevoli tecnici del settore, quello organizzato il 26 settembre nell'ambito della Naples Shipping Week da Alessandro Panaro, Responsabile Dipartimento Maritime di SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, in collaborazione con Pietro Spirito, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale, ospitato dall'Acen per fare il punto sull'istituzione delle Zone Economiche Speciali (appunto, le Zes) in Italia.
Una tavola rotonda, moderata da Pietro Spirito, che ha visto alternarsi gli interventi di Federica Brancaccio, presidente dell'Acen, Francesco Tavassi, presidente Unione Industriali Napoli – Sezione Trasporti e Logistica, Francesco Profumo, ex presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche ed ex ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Massimo Marrelli, professore emerito di Scienza delle finanze ed ex rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, Antonio Marchiello, assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Bruno Discepolo, assessore all'urbanistica della Regione Campania, Claudio De Vincenti, che da ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno è stato tra i promotori delle Zes nel nostro Paese, Francesco Russo, vicepresidente della Regione Calabria (che con la Campania per prima condivide il percorso delle Zes in Italia), Aldo Berlinguer, assessore alle Infrastrutture e alle opere pubbliche della Regione Basilicata, Gianluigi Traettino, presidente di Confindustria Caserta e membro del comitato di indirizzo della Zes Campania, Piero Pelù, responsabile delle imprese per il Banco di Napoli, Mauro Coletta, responsabile della direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo, Maurizio D'Amico, segretario generale dell'advisory board della Federazione mondiale delle Zone franche e delle Zone Economiche (Femoza) e Umberto Masucci, presidente dell'International Propeller clubs.
Dall'incontro tecnico sono emersi rischi, necessità e opportunità connesse allo strumento Zes.
Le Zes promuoveranno l'interconnessione del settore marittimo con quello dell'industria, valorizzando il "made in Italy", soprattutto in termini di esportazioni, e veicolando lo sviluppo di una portualità 4.0 (come già accade nell'Unione Europea). Il Banco di Napoli ha già messo a disposizione un plafond di 1,5 miliardi di euro per l'assistenza finanziaria agli investitori della Zes Campania, oltre a prevedere desk informativi specializzati.
Dall'intensa discussione è emersa la necessità di massimizzare gli incentivi e agevolazioni fiscali sia a livello regionale che a livello nazionale, soprattutto in tema di intermodalità. Il prolungamento del credito di imposta al Sud e degli stanziamenti per l'Industria 4.0, gli investimenti infrastrutturali programmati con i Patti per il sud devono, infatti, far parte del pacchetto localizzativo di ogni Zes, in modo da determinare una massiccia quota di investimenti aggiuntivi oltre che sostitutivi.
Parimenti, è necessario ottimizzare le procedure di semplificazione da mettere in campo, sia a livello nazionale (ad. esempio ricorrendo ai processi di arbitrato) che regionale. In Calabria alcuni provvedimenti regionali in materia di semplificazione sono stati avviati ancor prima dell'istituzione della Zes, tra cui l'unificazione tra Suap e Surap con un unico ufficio centrale di riferimento e l'armonizzazione di tutti gli strumenti disponibili (dalle ZES alla legge 181/1989, passando per gli Accordi di programma e i Contratti di sviluppo) per favorire medie, piccole e grandi imprese.
C'è, tuttavia, il rischio che la finanza pubblica inibisca quella privata, escludendo dalle agevolazioni settori strategici come quello della logistica, non coordinando i grandi player funzionali allo sviluppo delle Zes. E inserendo un nuovo livello amministrativo che deve fare i conti con l'incertezza legata anche ai titoli di proprietá, alla tipologia delle aree (SIN, ASI, ecc.), ai vincoli paesaggistici. É dunque fondamentale coinvolgere anche il Ministero dell'Ambiente, oltre che quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, considerando le relative interconnessioni. Guardare alle best practice europee (vedi i porti di Rotterdam, Anversa ed Amburgo), in termini di promozione e valorizzazione delle imprese, strumenti di finanza di rischio, startup innovative, partnership con attori internazionali e grandi player della logistica marittima, osmosi tra università e management, rapporto tra competenze e conoscenze, accesso a fondi e progetti europei.
In relazione alla Campania, più in generale al Mezzogiorno, c'è però il rischio che le aree Zes diventino cattedrali nel deserto. Queste vanno pertanto messe in relazione con il resto del territorio, ottimizzando infrastrutture materiali e immateriali anche nel quadro di una riforma della legge urbanistica e della pianificazione di area vasta, cornice indispensabile per la necessaria riqualificazione delle aree. Puntando sui settori più redditizi in termini di impatto e sulla produzione di un vantaggio competitivo attraverso l'offerta di pacchetti innovativi spinti.
Il Comitato di indirizzo è completo, la Regione Campania ha firmato il decreto per l'istituzione della Cabina di regia: ora manca quello del governo sulla «burocrazia zero».
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