I primi segnali dell'uscita dalla crisi

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Un anno complesso, il 2016 che si avvia a concludersi, per la città di Napoli e il suo territorio metropolitano. Un anno segnato da scadenze rilevanti per la sorte della città, dalla rielezione a sindaco (di Napoli ma anche, implicitamente, della Città metropolitana) di Luigi de Magistris alla caduta del governo guidato da Matteo Renzi. In mezzo, momenti concitati di apparente dialogo, di improvvise rotture politiche, di faticose mediazioni e, infine, anche di accordi istituzionali. Di tutto questo, ma anche di quello che si è mosso nel profondo della società e dell’economia cittadina, con uno sguardo regionale, ha dato un puntuale riscontro Nagorà, l’appuntamento mensile con l’informazione e il dibattito, promosso dall’Associazione dei costruttori di Napoli. Nel corso dell’anno, molteplici sono stati i temi affrontati, le questioni su cui sono stati chiamati a confrontarsi rappresentanti della società civile, tecnici, protagonisti, a vario titolo, della città che reagisce, si impegna ed ancora crede in un progetto di rilancio e sviluppo per il territorio napoletano.

Alcuni indicatori segnalano, negli ultimi mesi dell’anno, una timida inversione di tendenza, rispetto ad indicatori stabilmente negativi da troppi anni. Si è verificato a livello più generale, del Pil del Mezzogiorno, anche in rapporto a quello del Nord del Paese, un lieve miglioramento e si è registrato, per quanto più da vicino interessa il mondo delle costruzioni, un incoraggiante incremento per quanto riguarda il numero di transazioni nel campo immobiliare. Naturalmente, ci vuole ben altro per far immaginare che la crisi sia alle nostre spalle, e la ripresa dell’economia – e con essa, dell’occupazione – nel comparto dell’edilizia e delle opere pubbliche ormai consolidata. Vogliamo però essere fiduciosi che, finalmente, sia arrivato il momento per definire e avviare programmi di messa in sicurezza dei nostri centri abitati e del patrimonio edilizio, di efficientamento energetico, di riqualificazione di vaste aree urbane, centrali e periferiche. Insomma, che sia arrivato il momento – anche a seguito dei drammatici avvenimenti che hanno riguardato il Centro Italia –per dare vita ad un grande progetto italiano di Rigenerazione Urbana. Siamo sicuri che proprio da Napoli possa venire un impulso forte in tale direzione, essendo la nostra città e area metropolitana, un luogo dove più è avvertita l’esigenza di un radicale risanamento urbanistico e ambientale ma, anche, dove già si sono sperimentate positivamente buone pratiche di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio privato. Esperienze alle quali l’Acen ha dato un contributo significativo, così come lo ha fatto, ancora di recente, in tema di Valorizzazione dei patrimoni pubblici, l’altra gamba (la prima essendo quella delle politiche per la riduzione del consumo di suolo) per affermare compiutamente il paradigma della Rigenerazione Urbana.

Ci accostiamo, dunque, all’anno che viene con un rinnovato impegno, come categoria di imprenditori, responsabili e coscienti di rappresentare una parte importante della classe dirigente della città e del territorio, per contribuire a rilanciare l’economia, il lavoro, migliorare la qualità della vita dei napoletani. Anche attraverso lo strumento di Nagorà proveremo a dare voce alla città che riflette, propone, progetta, in un dialogo, in primo luogo con le istituzioni, ma anche con tutti coloro che vorranno partecipare, animati dallo stesso sentimento.