L'edilizia deve ripartire in modo virtuoso e sostenibile. Lo step dettato dall’emergenza sanitaria che ha coinvolto l’intero Paese ha letteralmente travolto il settore delle costruzioni, da anni martoriato dalla burocrazia e dagli scarsi investimenti nazionali ed europei.
Uno dei punti da cui ripartire è senza dubbio la riqualificazione delle periferie urbane puntando su tempi certi, sull'abbattimento della burocrazia e su strategie condivise e ambiziose.
Nella città di Avellino il tema della riqualificazione delle aree periferiche è stato ripetutamente sollevato. Le periferie sono quelle dove la ricostruzione post-terremoto non si è mai completamente attuata secondo un disegno organico e funzionale alla effettiva rinascita di interi quartieri ampiamente popolati.
La consapevolezza tra i residenti di quartieri periferici come Borgo Ferrovia, Pianodardine, Valle, Picarelli, Quattrograna o Bellizzi è quella di essere considerati, da chi da anni tiene i fili della cosa pubblica, cittadini non meritevoli delle stesse opportunità e degli stessi servizi di chi risiede nel centro città. Spesso l’incuria ha trasformato queste zone in luoghi-discarica, luoghi di confine e nel momento opportuno luoghi di facili promesse elettorali che il clima di disagio permette di attecchire.
Ance Avellino si è fatta spesso promotrice di iniziative di riqualificazione che risultano necessarie per dare un nuovo volto alla città Capoluogo. Un esempio tra tutti è la proposta di un intervento di riqualificazione della zona di via Francesco Tedesco, quella che congiunge l’uscita autostradale con il centro città, che sostanzialmente è la periferia est di Avellino. E’ una delle due porte di accesso al Capoluogo ed evidenzia uno stato di degrado inaccettabile.
Da anni il Governo ha affrontato il tema della rigenerazione delle città, in particolare delle periferie e delle aree comunque degradate, attraverso l’avvio di diversi piani/programmi di origine pubblica con apposite risorse.
Finalmente dopo anni di attesa forse siamo vicini alla svolta. Da pochi giorni abbiamo appreso l’informazione che la città di Avellino è stata promossa in merito al Bando Periferie: novanta punti su cento (seconda solo alla città metropolitana di Bari, che ha raccolto 95/100 in una graduatoria comprendente 120 capoluoghi di provincia italiani) per il progetto di riqualificazione delle periferie cittadine (Quattrograna Est ed Ovest, Rione Parco e Bellizzi, per un totale di circa 18 milioni di euro) presentato lo scorso novembre dall’Amministrazione Comunale.
I primi 24 progetti, come indicato nel Decreto di approvazione, saranno finanziati con i 500 milioni di euro stanziati dalla Legge di Stabilità 2016; gli altri 96, per un fabbisogno di 1,6 miliardi di euro, saranno sostenuti con risorse successivamente disponibili.
Avellino precede città di primo piano, come Firenze, Torino e Milano, e si attesta come primo capoluogo campano precedendo Napoli di quindici posizioni. E’ un’opportunità unica e forse irripetibile per il nostro Capoluogo. Le nostre imprese hanno a disposizione strumenti, tecnologie e professionalità tali da poter realmente attuare una riconversione di queste zone, rendendole parte di un’effettiva rinascita edilizia, sociale ed economica.
Il nostro settore attraversa un periodo di enorme sofferenza e per questo occorre chiedere con forza al Governo uno sforzo ulteriore, non solo per interventi di rigenerazione urbana ma anche per la messa in sicurezza sismica e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente. Occorrono fondi diretti da destinare a progetti davvero validi, pensati in una cornice strategica di ampio respiro, non da mettere a bando con interventi spot e slegati uno dall’altro.
Riponiamo grandi speranze in questi interventi. Bisogna immaginare da ora in avanti un progetto coerente che punti a far sì che le periferie possano diventare luoghi di aggregazione, di socialità e dunque luoghi vivibili e appetibili dal punto di vista residenziale.
In quest’ottica bisogna garantire servizi essenziali, dotare le periferie di una buona connessione internet, investire sul trasporto pubblico locale, e sulle infrastrutture per accorciare le distanze con la città. Questo è un progetto estensibile a tante altre zone periferiche, che sono parte integrante della comunità cittadina e che vanno valorizzate e rese parte di un progetto territoriale unico di sviluppo e di rigenerazione urbana.
L’Irpinia, Avellino e tutti i comuni della nostra Provincia conservano tradizioni storiche e culturali di enorme spessore. Solo valorizzando dal punto di vista edilizio ed infrastrutturale le nostre aree potremmo auspicare di diventare una meta turistica per bellezze naturali, piccoli borghi antichi e una città capoluogo moderna, organicamente legata alle sue periferie.
© Michele Di GiacomoPresidente ANCE Avellino