Sopravvivere al Covid-19 / Il territorio

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La pandemia ha modificato repentinamente il nostro modo di relazionarci, di studiare, di lavorare, di abitare, determinando la necessità di riflettere sulla forma delle città e sull’organizzazione del territorio, sia in chiave globale che locale.

Case, centri commerciali, stadi, musei, scuole, parchi urbani, piazze, contenitori culturali; il Covid-19 ha investito le città italiane sovvertendo i paradigmi di un modello di sviluppo urbano che, nella cornice di un coacervo di norme, regolamenti, vincoli e ostacoli alle trasformazioni urbane da un lato, di una scarsa qualità della vita nelle grandi città in termini di inquinamento, gentrification, degrado del patrimonio edilizio esistente, congestione dei centri storici dall’altro, appariva già vacillare pesantemente.

Oggi, dunque, la congiuntura pandemica sembra disvelare con più forza una serie di elementi oggettivi pregressi e criticità che impongono con forza un ripensamento delle politiche urbane e del delicato rapporto tra ordinario e straordinario, abitanti e turisti, centri e periferie, urbanistica, città e produzione,  prossimità e dispersione. Tra nord e sud Italia.

Quale il futuro delle città italiane nel post Covid? QUale quello del “caso” Napoli?