E’ diffusa l’opinione che un’azione di valorizzazione del patrimonio pubblico debba favorire lo sviluppo socio-economico del territorio. Non è un caso che sul tema si discuta da anni.
La messa a valore di un patrimonio di vaste proporzioni non più utilizzato rappresenta una vera e propria sfida. Le politiche di valorizzazione del patrimonio pubblico si sono di norma concentrate verso il mercato. L’ipotesi generalmente assunta è semplice: il mercato dispone di risorse e conoscenze in grado di assicurare impieghi efficienti per patrimoni altrimenti destinati all’abbandono.
Partendo da tali presupposti le politiche hanno premiato lo snellimento dei procedimenti patrimoniali e la possibilità di rapide varianti urbanistiche. Tuttavia molto spesso ed in particolar modo negli ultimi anni tali politiche si sono rivelate inefficaci. Senza domanda i developer e gli investitori hanno trattato con indifferenza l’offerta di nuovi immobili destinati a trasformazione.
Questi principi sono valevoli anche per Benevento. Se penso quindi al patrimonio immobiliare di Benevento penso alla messa a sistema dello stesso attraverso formule innovative quali: fab lab e nuova manifattura digitale, giovani professionisti alla ricerca di spazi di coworking, atelier di artisti e centri di produzione culturale, luoghi destinati ad incontri sociali, culturali e a qualsiasi altra forma di arte.
Ma il nostro territorio è ricco anche di strutture di interesse artistico e culturale quali Musei e Teatri. Anche per queste strutture è possibile immaginare delle nuove formule di utilizzo gratuito che ne garantiscano quanto meno la visibilità.
Già si sta lavorando in questa direzione per il Teatro Romano, ma sono molte altri gli immobili per i quali sarebbe possibile adottare lo stesso principio. Insomma mettere a sistema le opere e le strutture potrebbe offrire nuove opportunità e nuovi orizzonti.