Il mese di marzo di Nagorà porta alla nostra attenzione un duplice spunto di riflessione sulla città e sulla sua capacità di elaborare, mixandole, più problematiche sociali e urbanistiche.
Nel suo contributo, Guendalina Salimei riprende il Focus sulle periferie della redazione di Nagorà (03.03.2020) per rafforzare la riflessione collettiva sull’aspettativa di rinascita di questi sterminati quartieri dormitorio (uno fra tutti Scampia con le sue demolende Vele).
Ancora più originale e stimolante, a parer mio, la riflessione di Benedetta de Falco sul parametro urbanistico del verde pro-capite applicato all’area dei Quartieri Spagnoli, quale indice di vivibilità e potenziale origine di quella ri-nascita tanto invocata del tessuto sociale - molto variegato - che vi abita. E proprio nei Quartieri, come nel caso di una grande periferia urbana (a cui – a pieno titolo – vanno equiparati), si gioca oggi un round della delicata partita finalizzata al rilancio di tutta la città: amministrazione e cittadinanza sono chiamate alla valorizzazione di cospicui investimenti effettuati dalla prima e in parte ignorati o dispregiati dalla seconda.
Mi riferisco in particolare alla Seconda uscita della stazione Toledo di M1, in piazzetta Montecalvario, dove da qualche anno è disponibile un collegamento alla Linea 1 (e quindi alle principali Porte della Città: Municipio [porto], Garibaldi [stazione], Capodichino [aeroporto]). Questo breve ramo di trasporto pubblico, pensato per irrorare – come arteria del sistema vascolare – il morente tessuto urbano dei Quartieri, è ricco di innumerevoli tesori di arte contemporanea, frutto dell’opera di artisti del calibro di Francesco Clemente, Oliviero Toscani, ed altri ancora. Ebbene oggi langue dimenticato: aperto per pochi giorni al mese, viene usato da uno sparuto drappello di utenti anche nei giorni di apertura.
Non vale la pena di accendere una polemica sull’utilità dell’investimento pubblico oppure sulla scarsità di personale disponibile per la vigilanza, che riduce gli orari di apertura all’utenza: oggi l’opera esiste ed è un potenziale motore di sviluppo economico dei Quartieri che andrebbe affiancato da misure a sostegno della riqualificazione urbana e dell’iniziativa imprenditoriale, nonché dall’apertura di quei parchi urbani che tanto contribuirebbe al miglioramento della qualità della vita.
Vigiliamo! Perché il presidio e la cura sono le uniche armi contro il degrado che, come la foresta tropicale cresce e divora tutto, prevale sui tentativi virtuosi di contrastarlo … con la involontaria complicità di chi desiste di fronte alle difficoltà.