Ho letto con interesse le osservazioni del Prof. Biondi apprezzandone la capacità di analisi e sintesi ma mi discosto in parte dalle conclusioni e dallo spirito con cui affronta l’argomento.
Non vi è dubbio che l’incremento dei flussi turistici internazionali nella nostra Regione sia in parte imputabile a fenomeni congiunturali, correttamente individuati dal Prof. Biondi. L’instabilità dello scacchiere geo politico ha di fatto ristretto l’area delle destinazioni sicure ed alcuni paesi, fra cui l’Italia, ne hanno indirettamente beneficiato. Tuttavia , imputare l’incremento delle presenze nella nostra Regione a soli fenomeni congiunturali mi sembra ingeneroso.
L’aeroporto è un osservatorio privilegiato e i dati sono chiari ed inconfutabili: negli ultimi 2 anni sono state attratte a Napoli 10 nuove compagnie, introdotte 20 nuove rotte internazionali e l’offerta di posti su tale mercato è notevolmente aumentata. Questo ha portato ad una crescita del traffico internazionale, negli ultimi due anni, di quasi il 30% che è più del doppio del tasso di crescita medio degli altri aeroporti italiani.
Il risultato dipende da una pluralità di fattori: la tenace azione dell’aeroporto, la migliore immagine all’estero della città, testimoniata da diversi articoli e reportage televisivi usciti su autorevoli quotidiani ed emittenti e, non da ultimo, da un meno visibile ma utile lavoro sui mercati da parte degli operatori della filiera turistica. E’ difficile stabilire il peso di ciascun fattore. E’ indubbio però che il risultato è interessante e promettente.
Anche sul livello di gradimento dell’esperienza del turista a Napoli ho evidenze opposte a quelle esposte dal Prof. Biondi: la ricerca Nielsen “In viaggio attraverso l’Italia” presentata il 14 Aprile, che ha coinvolto anche turisti in visita a Napoli, evidenzia un elevatissimo livello di soddisfazione: il 95% tornerebbe e consiglierebbe ad amici la destinazione. Anche l’indagine svolta da Travel Appeal, che ha misurato i giudizi on line, ha rilevato l’80% di sentiment positivi su Napoli , classificandola al secondo posto tra le grandi città italiane.
In ultima analisi, tuttavia, condivido che occorre adesso un salto di qualità, un approccio più strutturato e, aggiungo, più risorse dedicate al turismo. Non trascurando un costante lavoro volto a migliorare l’accoglienza e l’offerta di servizi, darei la priorità al “Destination Marketing” con utilizzo prevalente del canale digitale, auspicando un modello di governance che preveda un maggiore coinvolgimento del settore privato.