Doppio standard

Nel 2022, estrema sinistra, grillini, sindacati furono assai tiepidi nel sostegno all’Ucraina, spesso si rifugiarono sotto la bandiera del pacifismo per dire a Zelensky di arrendersi, non di rado si mostrarono comprensivi verso le “ragioni” di Putin. Non vi fu alcuna mobilitazione di massa per Kiev, sebbene i russi stessero radendo al suolo intere città, uccidendo decine di migliaia di civili inermi, costringendone dieci milioni a fuggire dal proprio paese.

Un anno dopo, Hamas ha scatenato il terrore in Israele, con un pogrom che paradossalmente doveva risvegliare l’odio del mondo nei confronti dello Stato ebraico e degli ebrei. E questo è successo. Anche in Italia. A suscitare l’indignazione non è stata la mattanza del 7 ottobre, ma la reazione militare di Israele. E i soliti noti, l’estrema sinistra, i pentastellati, Landini, l’Anpi, le femministe sono scesi in piazza a fianco dei palestinesi e contro “il genocidio” perpetrato da Gerusalemme.

Il pogrom di Hamas era stato dimenticato. I cosiddetti progressisti si strappavano le vesti per le vittime civili dei bombardamenti israeliani, ma erano gli stessi che avevano taciuto (se non peggio) quando Putin massacrava i civili ucraini.